1931

Apre il primo Harry’s Bar

A pochi passi da Piazza San Marco a Venezia, il 13 maggio 1931 Giuseppe Cipriani aprì le porte del civico 1323 di Calle Vallaresso, inaugurando il primo Harry’s Bar al mondo. Nacque un luogo in cui rifugiarsi, in cui essere sé stessi senza limiti né imposizioni e dove dare forma al proprio estro, proprio come faceva Ernest Hemingway quando desiderava dare voce alla sua penna. Solo all’Harry’s Bar si sentiva come a casa, grazie all’assenza di pregiudizi dentro quel locale di nove metri per cinque. Chiunque poteva entrare e sentirsi il protagonista indiscusso grazie ad un servizio attento ma discreto, quasi impercettibile. La priorità di Giuseppe Cipriani era far sentire la persona al centro, accogliendola con un’informalità di classe offrendo pasti semplici ma attentamente studiati. L’Harry’s Bar divenne presto il ristorante più leggendario al mondo, rivoluzionando per sempre il mondo dell’accoglienza.

1939

Contro le Leggi razziali

Nell’autunno del 1938 entrarono in vigore le leggi razziali, gettando un’ombra su tutto il Paese. L’unico posto in cui non riuscirono a penetrare fu proprio l’Harry’s Bar, grazie ad una brillante intuizione di Giuseppe Cipriani. Decise infatti di non appendere all’esterno del locale il cartello che avrebbe dovuto vietare l’ingresso agli ebrei, collocandolo invece fuori dalla cucina. In questo modo riuscì a raggirare gli obblighi di legge e a non precludere l’ingresso ai suoi ospiti di religione ebrea, garantendo ciò che da sempre caratterizza l’Harry’s Bar: l’assenza d’imposizioni.

1948

Nasce il Bellini Originale

La fine della seconda guerra mondiale era un ricordo ancora vivo negli animi delle persone, così Giuseppe Cipriani decise di creare un cocktail in nome della libertà recentemente conquistata: il Bellini. Il nome è un omaggio al pittore Giovanni Bellini, le cui opere erano esposte a Palazzo Ducale. La toga di un personaggio di un suo celebre quadro era dello stesso rosa aranciato del Bellini, composto da purea di pesca bianca e Prosecco. Un abbinamento semplice ma non banale che diede vita all’aperitivo veneziano più conosciuto al mondo, spesso replicato ma mai eguagliato.

1950

L’invenzione del Carpaccio

All’Harry’s Bar non esistono i problemi, ci sono le sfide. Una delle più ardue fu ideare in pochi secondi un piatto adatto alla contessa Amalia Nani Mocenigo, impossibilitata a mangiare carne cotta a causa di ferree restrizioni mediche. Giuseppe Cipriani tagliò della carne di manzo cruda in fette sottilissime decorandola con la salsa della casa, ispirandosi ai quadri di Vittore Carpaccio che all’epoca erano in mostra a Palazzo Ducale. Il piatto riscosse un enorme successo e si diffuse rapidamente in tutta la penisola, regalando alla lingua italiana un nuovo termine. La parola “carpaccio” viene tutt’oggi utilizzata nella ristorazione per indicare tagli sottilissimi di carne e pesce crudi.

1983

Prende vita Cipriani Food

In seguito alla morte di Giuseppe Cipriani, suo figlio Arrigo decise di ampliare quanto creato dal padre aprendo un pastificio ed una pasticceria nell’isola della Giudecca a Venezia. La pasta all’uovo veniva tirata con lo stesso metodo e amore con il quale veniva prodotta per i ristoranti, destinandola alla commercializzazione. Nacque così l’azienda Cipriani Food, con l’obiettivo di portare lo spirito dell’Harry’s Bar nelle case delle persone, rinnovandosi ma restando fedeli alla tradizione.

2001

Riconoscimento nazionale

L’Harry’s Bar ebbe un ruolo fondamentale a Venezia nel corso del ventesimo secolo. Re, regine, aristocratici, musicisti, attori e personaggi del jet-set internazionale vi transitarono ripetutamente, tornandoci ogni volta che ne avevano l’opportunità. La libertà garantita tra le sue mura lo resero un punto di riferimento per scrittori, pittori e artisti di ogni tipo, liberi di dare voce al proprio estro dentro un locale dall’arredamento non opprimente e da un’atmosfera priva d’imposizioni. Per queste regioni il civico 1323 di Calle Vallaresso fu dichiarato Patrimonio Nazionale dal Ministero della Cultura, unico edificio in Italia ad aver ricevuto un simile riconoscimento.

2018

Nuova sede operativa

Il figlio di Arrigo Cipriani, chiamato Giuseppe proprio come il fondatore dell’Harry’s Bar, decise di prendere la bellezza creata da suo nonno e diffonderla in tutto il mondo. Giuseppe Cipriani aprì un caseificio nella nuova sede operativa di Meolo, dove nel 2001 erano già stati trasferiti gli stabilimenti produttivi precedentemente situati nell’isola della Giudecca. Diede vita alla Cipriani Food di oggi, che trasmette un concetto di lusso rivoluzionario. Se altrove il lusso è ostentazione, opulenza e sfarzo, per Cipriani Food il lusso è ricerca del semplice. E ricercare la semplicità, rinnovarla prima ancora che innovarla, è estremamente complesso.

2021

Apre la Bottega Cipriani

Esattamente nell’anno del novantesimo compleanno dell’Harry’s Bar, Cipriani Food ha avuto la sua svolta. L’assortimento dei prodotti si è ampliato a tal punto da lanciare la Dispensa Cipriani, un progetto che ogni mese consegna direttamente a casa delle persone i prodotti di punta di Cipriani Food. Viene anche inaugurata la prima Bottega monomarca presso la sede operativa di Meolo. Nella Bottega Cipriani clienti e visitatori vengono accompagnati nella scelta del regalo ideale vivendo un’esperienza d’acquisto unica.

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